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Marco Momoli, direttore di Sana, nel Parco della Biodiversità ad Expo. (Foto: Bio Bank/Rosa Maria Bertino)

Fiere & Co

Parte da Expo Milano il Sana 2015

Milano e Bologna per promuovere il biologico italiano in tutto il mondo

di Rosa Maria Bertino – Agricoltura – luglio-agosto 2015

La novità più grande di Sana 2015 si chiama Expo.
Perché quest’anno il Salone internazionale del biologico e del naturale si dilata nel tempo e nello spazio. Non solo dal 12 al 15 settembre nel quartiere fieristico di Bologna, ma anche sei mesi densi di impegni a Milano, nella grande vetrina mondiale del cibo, fino al 31 ottobre. Con un ruolo di primo piano, creato a tempo di record, come spiega il direttore di Sana, Marco Momoli.

«Abbiamo iniziato a parlarne con Expo in occasione di Sana, nel settembre 2013, quindi con abbondante anticipo. Ma la chiusura dell’accordo è avvenuta solo quest’anno, a febbraio. Quello che vediamo oggi in Expo è stato pensato e realizzato in un paio di mesi, una sorta di miracolo! Non è stato semplice e l’esito non era affatto scontato. Per progettarlo, costruirlo, riempirlo di contenuti ed animarlo, l’investimento complessivo si aggira intorno ai 9 milioni di euro. Ma il risultato più importante è che BolognaFiere gestisce una delle quattro aree tematiche di Expo, il Parco della Biodiversità. L’unica dedicata all’agricoltura, che si affianca alle altre tre: il Padiglione Zero, il Padiglione del Cibo del Futuro ed il Children Park. Un evento internazionale, che abbiamo costruito con FederBio, ministero dell’Ambiente, ministero dell’Agricoltura ed Expo».

Nell’immensa scacchiera dell’Esposizione universale le grandi fiere italiane giocano così la loro partita: Fiere di Parma-Cibus con Federalimentare presenta l’industria alimentare italiana, Veronafiere-Vinitaly con Federvini porta il mondo del vino, BolognaFiere-Sana, come partner ufficiale di Expo, centra il grande tema della biodiversità, cuore del biologico. Il motivo è semplice, come ha sottolineato il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero, intervenendo all’inaugurazione: «Il biologico non è una nicchia, ma la punta di diamante della nostra agricoltura». 
In questi mesi Milano diventa quindi la piattaforma più importante per promuovere il biologico italiano, con un intero padiglione dove sono presenti aziende, associazioni e realtà del bio, il biomarket NaturaSì, il ristorante Alce Nero Berberè, il Teatro della Terra e la grande area verde che ripropone la biodiversità italiana. Sana vive di questa sinergia tutta particolare, sia per quanto riguarda gli espositori, sia sul versante dei visitatori più ambiti, i buyer internazionali.

«Il coinvolgimento dei partner - conferma Momoli - è stato fatto in tempi stretti. Ma c’è stata grande attenzione e disponibilità. Se in così poco tempo siamo riusciti a ricevere tante adesioni, significa che ci è stato riconosciuto il lavoro di tutti questi anni. Con un rimbalzo positivo anche sul Sana che avrà un padiglione in più per l’alimentazione, grazie a nuovi espositori, anche internazionali, e alla presenza di nuove realtà distributive specializzate. Con il volano di Expo, ed in sinergia con Sana, è stato attivato anche un piano di attività promozionali in collaborazione con il ministero dell’Agricoltura, il ministero dello Sviluppo economico, l’Ice e la Regione Emilia-Romagna. L’obiettivo è favorire la partecipazione di buyer di tutta Europa, ma anche Nord America, Brasile, Cina, Corea del Sud e Australia. L’investimento complessivo supera il mezzo milione di euro».

Il palinsesto degli eventi per i sei mesi della manifestazione mondiale del cibo è stato costruito con FederBio, con il coinvolgimento dell’Ifoam. Eventi che nascono e si sviluppano Milano, utilizzando anche la vetrina del Sana a Bologna.

«Il forum internazionale "Il biologico nutrirà il pianeta” è sicuramente l’evento più importante. Una riposta concreta alla grande sfida lanciata dall'Esposizione universale che coinvolge tutto il settore. I lavori si svolgeranno per tutta la durata di Expo, le conclusioni arriveranno a fine settembre in Expo. La conferenza internazionale organizzata da Ifoam AgriBioMediterraneo, che si terrà l’11 e 12 settembre nel modenese, si chiuderà il 13 settembre al Sana coinvolgendo vari Paesi tra cui Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco. Mentre l’indagine dell’Osservatorio Sana, realizzata in collaborazione con Nomisma e presentata come sempre a Bologna, utilizzerà l’occasione di Expo per fare un quadro sul posizionamento del biologico italiano e sulle linee di sviluppo per la crescita nei Paesi esteri. Inoltre con Fiera di Norimberga, BioFach e Ifoam proponiamo ad Expo l’Organic Week dal 3 al 5 settembre, con relatori internazionali sui temi chiave del bio. Un’attività impegnativa che coinvolge una cinquantina di persone tra lo staff di BolognaFiere, collaboratori, hostess e personale di servizio commerciale e tecnico».

Un calendario ricco, che vede nascere la prima collaborazione tra BolognaFiere-Sana e la Fiera di Norimberga, che organizza BioFach, network fieristico mondiale del bio.
In tutto questo viavai, i semi piantati in maggio dall’ecologista indiana Vandana Shiva sono fioriti silenziosamente nel Parco della biodiversità. Si attendono i frutti.


Sana-Expo: il ruolo di FederBio
«Il ruolo di FederBio? Sicuramente essere riusciti a collocare il biologico non come merceologia ma come tema di Expo - risponde Paolo Carnemolla, presidente della Federazione unitaria del biologico e del biodinamico - per rendere evidente che è, prima di tutto, un sistema agricolo e alimentare innovativo. La risposta migliore al tema di Expo. Il biologico è realmente in grado di nutrire e salvaguardare il Pianeta, anche attraverso la biodiversità. Come partner di BolognaFiere, insieme all’Associazione per l’Agricoltura biodinamica, lavoriamo sui contenuti, dando corpo a questa idea. Abbiamo infatti curato la preparazione, l’accompagnamento e l’animazione della parte informativa e didattica. Tra gli altri obiettivi centrati, il forum internazionale "Il biologico nutrirà il pianeta”, promosso insieme alle altre organizzazione del bio italiano, che si chiuderà ad Expo con una grande festa del biologico. E condividiamo con il ministero delle Politiche agricole il tavolo di concertazione per il Piano strategico nazionale di settore, che verrà presentato al Sana. Quindi il bio al centro e con contenuti strategici. Perché una cosa è certa. Per il biologico non è più il momento di essere antagonista, ma di diventare protagonista!».