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Il motto dell’edizione 2015 di Sana, caratterizzata dalla staffetta tra Milano e Bologna. (Foto: Bio Bank/Rosa Maria Bertino)

Fiere & Co

Sana fa gli straordinari in staffetta con Expo

I numeri dell’edizione 2015 confermano ancora una volta il successo della rassegna sotto le Due Torri. Il comparto apre nuove insegne in tutta la Penisola

di Rosa Maria Bertino, Agricoltura settembre-ottobre 2015

"Abbiamo fatto battere a Bologna il cuore di Expo - ha detto Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere - con un percorso di promozione e crescita del biologico, la vera agricoltura del futuro".
La staffetta del biologico italiano da Expo a Sana si chiude a Bologna con risultati da record: quasi 46.000 i visitatori, in crescita del 40% i buyer esteri, del 25% gli espositori. Forte l’impronta internazionale con oltre 4mila incontri tra le aziende espositrici e le delegazioni provenienti da più di 20 Paesi.
Decisa anche la partecipazione della città con 160 iniziative che hanno animato tutta Bologna e coinvolto ben 70 attività commerciali.
Ma è girando tra i sei padiglioni della fiera che si coglie il fermento dell’intero settore.
Metà del padiglione 33 è dedicato al Biomercato NaturaSì. Una vera e propria fiera nella fiera, con i banchi colorati di 160 produttori, italiani e non, che sono i fornitori dei 165 biomarket NaturaSì e dei 290 negozi Cuorebio.
Ogni produttore ha le proprie specialità da far conoscere, assaggiare, provare, con la possibilità di acquistare direttamente. Un’idea che hanno avuto in tanti, se è vero che alle casse hanno battuto oltre 9.200 scontrini e sono stati venduti 660 chili tra pane, pizza e torte. Senza contare tutto il resto.
Al centro l’area animata dai laboratori teatralizzati di Koinè, che ha visto ogni giorno decine di persone alternarsi ai tavoli per fare il pane, preparare il minestrone di verdura, degustare il miele.
La voglia di fare la spesa ha sorpreso anche Piacere Terra, al suo esordio a Sana. La rete di biosupermercati promossi dalle famiglie Scotti (Gruppo Riso Scotti) e Pozzi (discount Eurospin) ha presentato il suo format composto da bistrot, panetteria, reparti ortofrutta, prodotti freschi e confezionati, enoteca, cosmesi, erboristeria ed area bimbi. Per ora sono sei i punti vendita Piacere Terra aperti tra Milano, Monza-Brianza e Como. Quello di Sana doveva essere un supermercato dimostrativo. Per questo gli organizzatori non si aspettavano un tale riscontro di pubblico e soprattutto tanto interesse ad acquistare.
Ma le catene non nascono solo al nord. Tra le corsie di Sana si parla dell’apertura del primo negozio San’ė in ottobre a Catania. Una rete che parte dalla Sicilia grazie ad un imprenditore della grande distribuzione. Sugli scaffali il meglio delle marche nazionali ed almeno il 30% di prodotti locali.
Che i produttori siano la vera forza del settore l’hanno capito bene alla VI.P di Bolzano, tra i primi produttori di mele bio in Europa. Nello stand campeggia il volto sorridente di Leonhard Wellenzohn, uno dei 130 contadini bio della cooperativa. Ogni confezione di mele Bio Val Venosta riporta il nome del contadino che le ha coltivate.
Attraverso il sito biography.vip.coop si possono così conoscere il suo volto, la sua azienda, la sua storia. Il progetto, presentato in anteprima a Sana, si chiama ovviamente BioGraphy.
Per il gruppo bolognese Maccaferri il Sana ha segnato il debutto dello zucchero di canna Tropical Bio di Eridania e dello zucchero d’uva bio Naturalia, estratto da uve biologiche siciliane.
Che il bio possa dare nuova vita alle aziende convenzionali lo dimostra Pasta Fresca Rossi, azienda modenese rilevata un anno fa, che porta in fiera un’intera gamma di pasta fresca biologica, anche vegana. Mentre Roberta Govi, con l’azienda mantovana Govi Farm, ha ideato una linea di prodotti bio e senza glutine a base di ceci con pasta, ragù vegetale e preparati vari.
Tra le idee più innovative quella di Paolo Bacchini, fondatore dell’azienda riminese DnaBio, che punta sui preparati pronti in pochissimi minuti con un catalogo di cento referenze, tra dolce e salato. Primo fra tutti Stra Veg, la crema vegetale che si prepara in un minuto, vincitrice di "Coup de Coeur”, nuovo premio ideato da BolognaFiere come riconoscimento ai prodotti della vetrina Sana Novità che hanno colpito "al cuore” le blogger ufficiali della manifestazione.
Il premio Sana Novità 2015 per l’alimentazione è andato invece alla nuova linea di frullati di frutta e verdura fresca Bioitalia proposti in sei diversi gusti, nella pratica confezione che sta nel palmo di una mano.
Oltre 300 i prodotti in gara tra alimentazione, benessere ed altri prodotti naturali, esposti come sempre nell’area del quadriportico.
Si affaccia sul mercato italiano attraverso la finestra di Sana l’azienda francese Destination, numero uno in Francia nella produzione e distribuzione di caffè e tè, soprattutto nei negozi bio, con un catalogo di ben 700 referenze.
Per la prima volta a Sana anche LaPineta di Ravenna, che ha già aperto due negozi bio nel ravennate, ed espone una nuova linea bio di piadine, pane biscottato, biscotti e altri prodotti da forno.
Un’edizione, quella del 2015, piena di nuovi stimoli, accompagnata da un clima positivo e dai dati significativi presentati nel convegno "Tutti i numeri del biologico italiano” a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma. Le vendite bio al dettaglio hanno raggiunto i 2,1 miliardi di euro, aumentano i consumi (+20% nel primo semestre 2015), in crescita le superfici bio (+5,4%) e gli operatori (+5,8%), l’export del settore tocca quota 1,4 miliardi di euro.
Il testimone passa ora da Sana a Expo. Si continua a Milano con un calendario ricco di iniziative ed eventi.

Il mercato chiama. L’università risponde.

Il mercato del biologico è pronto da tempo. Come risponde l’università? "È da dieci anni - risponde Giovanni Dinelli, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna in visita al Sana - che penso ad un corso di formazione sull’agricoltura biologica. Pare assurdo, ma il nostro ateneo, classificato dal Censis come il migliore in Italia, con quattro indirizzi di laurea sull’agricoltura, non aveva neppure un corso complementare sul biologico. I neolaureati in agraria uscivano dall’Università senza una formazione specifica verso uno dei comparti più promettenti dell’agroalimentare nazionale. Per questo abbiamo promosso il Corso di formazione permanente in Agricoltura biologica, in grado di trasferire competenze dal punto di vista agronomico, gestionale, sociale e nutrizionale. Le lezioni pratiche, in tutto 75 ore, saranno presso aziende agricole biologiche e biodinamiche. Altre 30 ore saranno in aula, per la parte tecnica”. L’iscrizione è da effettuare entro il 12 gennaio 2016. Le lezioni si svolgeranno da febbraio a novembre 2016 con incontri mensili, per un costo complessivo di 1.200 euro. Per l’ammissione basta un diploma quinquennale con esperienza nel settore o una laurea triennale.

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