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Chiara Marzaduri, responsabile marketing del gruppo bolognese Alce Nero & Mielizia. (Foto: Bio Bank | Rosa Maria Bertino)

Aziende

Biologico e virtuale: è il 2014 l’anno chiave per l'e–commerce

L’e-commerce visto come uno dei fattori chiave della strategia aziendale. Anche e soprattutto nel bio

di Rosa Maria Bertino, Agricoltura luglio-agosto 2014

Se un distributore del calibro di EcorNaturaSì ha aperto in febbraio il suo e-commerce con oltre 5.500 prodotti (ne abbiamo scritto su Agricoltura di aprile), se un grande gruppo come Alce Nero & Mielizia inaugura il suo negozio virtuale monomarca in maggio, allora significa che siamo ad una svolta.
Se poi ci fosse bisogno di conferme basterà guardare al pacchetto di servizi digitali promosso da Postecom per entrare in questo mercato (www.posteecommerce.it).
A chi chiede il conforto dei numeri consigliamo infine di sfogliare l’European Digital Behaviour Study 2013 (www.contactlab.com/it/risorse/), un dettagliato rapporto sulle abitudini di acquisto degli utenti Internet, che vede "chiari segnali di crescita dell’e-commerce nel nostro Paese”.
Ma lasciamo la parola ad alcune delle tante aziende bio, grandi e piccole, che in tempi recenti o già da anni, investono nel virtuale.

Alce Nero: il negozio virtuale monomarca
"Ci aspettiamo molto dall’e-commerce, al di là dei volumi”.
Chiara Marzaduri, responsabile marketing Alce Nero & Mielizia ha commentato così l’apertura dello shop online Alce Nero, avvenuta lo scorso maggio, dopo un anno di lavoro preparatorio."È un invito alla degustazione determinante per le vendite, un modo per fidelizzare i clienti attraverso azioni mirate e promozioni, un’occasione aggiuntiva di trasparenza. Il contatto diventa diretto, gli utenti ci scrivono, ci chiamano, senza più intermediari. Dopo il sito, dopo il blog, dopo i social media (Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram), per chiudere il cerchio mancava solo l’e-commerce”.
"In effetti l’e-commerce è in forte espansione - ha proseguito Gianluca Locatelli, responsabile trade marketing del gruppo bolognese - ed è quindi un’opportunità da cogliere per ampliare la rete distributiva ed integrare i canali tradizionali, mettendo a disposizione i nostri prodotti in aree dove non siamo presenti.Per partire abbiamo selezionato un centinaio di referenze, sulle oltre 250 del catalogo, garantendo un buon assortimento di base, con l’esclusione del fresco.
Come partner per la gestione del servizio abbiamo scelto Postecom, per la logistica Sda. Un servizio che si paga con una royalty sul valore dell’ordine.La complessità maggiore è stata sicuramente l’integrazione dei dati nel gestionale, dalla fatturazione fino all’analisi delle vendite.
Contiamo di arrivare a regime in due-tre anni, come per l’avviamento di un negozio fisico.La possibile concorrenza con Gdo e negozi specializzati è limitata dal fatto che nessun punto vendita ha tutti i nostri prodotti. E con l’e-store c’è un vantaggio: il tendenziale allineamento dei prezzi nei vari canali distributivi. Mentre nei canali tradizionali il monitoraggio dei prezzi è uno dei lavori più difficili.Per ora ci rivolgiamo al mercato italiano, senza escludere sviluppi sull’estero. Perché siamo convinti che, oggi più che mai, la costruzione di un brand passi anche attraverso l’e-commerce”.

Arcobio: le arance a domicilio con un click
"Sono stata io a spingere per l’e-commerce - ha affermato Angela Arcoria figlia di Pietro Arcoria, dell’azienda agricola Arcobio di Gravina di Catania - perché cresceva la richiesta diretta di arance fresche da parte di privati del nord Italia. Il negozio è online da un paio d’anni, con una trentina di prodotti: arance bionde e rosse, limoni, oli e confetture prodotte dall’azienda agricola San Matteo con le nostre materie prime.
Una vetrina che è anche un mezzo per entrare in contatto con grandi clienti ed un veicolo importante per farsi vedere dagli importatori esteri. Tanto che siamo al lavoro con l’e-commerce in inglese, ma solo con il prodotto trasformato.
Puntiamo a vendere online almeno 20.000 euro l’anno, l’1% del nostro fatturato, ma c’è spazio per la crescita. Per ora abbiamo 150 clienti che fanno una sorta di abbonamento ad inizio campagna, con la certezza di una filiera trasparente: le arance vengono raccolte in funzione della richiesta, seguendo il calendario delle varietà ed i tempi di maturazione e arrivano direttamente a casa, senza rimaneggiamenti.
Non abbiamo problemi di concorrenza con altri canali distributivi.
Al privato acquistare online costa meno che andare in un negozio, ma ha un prezzo diverso dal grossista, perché incidono di più le spese di trasporto. Per promuoverci partecipiamo a fiere, facciamo volantinaggi, ma soprattutto funziona il passaparola”.

Acetaia Guerzoni: tradizione e innovazione
"I motivi che ci hanno spinto ad aprire il nostro negozio online - ha dichiarato Lorenzo Guerzoni, che guida l’Acetaia Guerzoni di Modena - sono stati diversi: rispondere alle crescenti richieste dei consumatori, far conoscere meglio i nostri prodotti, aumentare le entrate. Senza contare che una vetrina online aiuta a selezionare i clienti e diventa un filtro per clienti importanti. In tutto offriamo una quindicina di referenze biologiche e biodinamiche: dall’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena extravecchio a 100 euro al Mosto d’uva a 3 euro.
Partecipiamo anche a fiere e mercatini dove lasciamo coupon per fidelizzare i clienti attraverso l’e-commerce. Ma c’è chi arriva solo da Internet.
Siamo partiti con l’Italia per capire meglio le potenzialità dello strumento. L’obiettivo era raggiungere i 30.000 euro l’anno con le vendite online, il 3% del nostro fatturato. Ma, dopo un anno, abbiamo rilevato problemi con alcuni negozi e distributori: ci chiedono di alzare i prezzi per non entrare in concorrenza. Stiamo quindi valutando se alzare i prezzi, se portare i clienti dal nostro sito a quelli dei distributori, se smontare il negozio online e lavorare più in sinergia con i nostri partner, rafforzando la nostra presenza sui loro siti”.

Bongiovanni: i nuovi mugnai virtuali
"Io e mia sorella Micaela - ha raccontato Aldo Bongiovanni della Bongiovanni & C di Villanova Mondovì, in provincia di Cuneo - abbiamo reinventato l’attività di nostro padre che aveva un mulino. Siamo partiti con l’acquisto della macina in pietra per produrre solo farine e alimenti biologici. Grazie alla mia passione per il mondo digitale abbiamo aperto subito il sito e a ruota, otto anni fa, l’e-commerce. Oggi nel nostro negozio online si possono acquistare oltre 3.000 prodotti biologici e naturali: prima di tutto farine pregiate e introvabili di nostra produzione. Poi pasta, prodotti da forno, spezie, condimenti, prodotti macrobiotici ed alimenti senza glutine. I clienti che si sono registrati sul sito, anno dopo anno, sono più di 40.000. I pacchi che spediamo ogni giorno da 70 a 120. Per ora siamo concentrati sul mercato italiano. L’impegno è grande: occorre aggiornare continuamente il sito, migliorare le schede dei prodotti, cercare e acquistare direttamente dai produttori quelli più richiesti. Le referenze a nostro marchio sono circa la metà. Sul fatturato aziendale di 2 milioni di euro, l’e-commerce incide per il 70%. Una quota importante che vogliamo rafforzare, perché il rapporto diretto con i clienti è tutta un’altra cosa ed i pagamenti sono cash!”.

Melandri: legumi, cereali, semi e zuppe online
"Abbiamo deciso di aprire il nostro shop online a fine 2012 - ha spiegato Roberta Colla, alla guida dell’azienda Melandri Gaudenzio di Bagnacavallo (RA) - per far conoscere e assaggiare la gamma completa dei nostri prodotti: dai tradizionali legumi e cereali, ai piccoli e preziosi semi, fino alle gustose zuppe. In tutto più di 80 referenze, di cui una trentina bio. Distribuire in maniera capillare l’intera gamma su tutto il territorio italiano non è sempre possibile, mentre è fattibile attraverso il servizio di e-commerce. L’obiettivo è raggiungere un numero sempre più ampio di utenti Internet che cercano un rapporto diretto con il produttore. Si tratta di persone particolarmente attente alla qualità del prodotto, al benessere, alla nutrizione. Il nostro negozio virtuale si rivolge a tutti i mercati, ma per ora i principali acquirenti sono consumatori residenti in Italia.
Attraverso il sito è possibile fornire informazioni sui prodotti, sulle loro proprietà e modalità di utilizzo, creando un rapporto diretto con i consumatori, offrendo anche la possibilità di acquistare nuovi prodotti non distribuiti nei canali tradizionali”.

Storie che confermano un cambiamento culturale in atto: ovvero l’e-commerce visto come uno dei fattori chiave della strategia aziendale. Anche e soprattutto nel bio, dove la vendita diretta è sempre stato un canale privilegiato.