Blog

Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, federazione interprofessionale del biologico. (Foto: Bio Bank/Rosa Maria Bertino)

Certificazione

FederDistribuzione e FederBio: un patto contro le frodi

FederBio e grande distribuzione insieme per rafforzare controlli e garanzie nel mercato del biologico

di Rosa Maria Bertino – Agricoltura – dicembre 2016

Mentre i certificati camminano, il mercato corre.
L’ultima frode, quella del falso grano duro biologico pugliese, è stata scoperta grazie alle verifiche incrociate di due organismi di certificazione associati a FederBio. Ma dopo sei mesi, quindi con tanto ritardo, troppo. Perché il sistema di certificazione basato sulla carta ha procedure lente e formali. E il mercato non aspetta. Quel grano nel frattempo è diventato semola, poi pasta, è arrivato in negozi e supermercati e da lì sulle tavole d’Italia e d’Europa. Mentre per  falsificare il certificato di conformità è bastato cambiare il numero degli ettari coltivati da 11 a 675.
Come può il biologico essere esente da questi fenomeni? E come possono tutelarsi il mercato e in particolare la grande distribuzione, dove le vendite di prodotti biologici continuano a crescere con tassi a due cifre?
È a partire da queste domande, e dall’accelerazione impressa dall’ennesima frode, che si è intensificata la collaborazione tra FederBio e grande distribuzione. Una collaborazione partita nel 2012 con Coop sul controllo dei prodotti a marchio, che sfocia ora nel protocollo d’intesa con FederDistribuzione, per rafforzare a tutto tondo le garanzie e l’integrità del mercato del biologico in Italia.
Un accordo rilevante, dato che le imprese associate a FederDistribuzione rappresentano circa la metà del fatturato della moderna distribuzione italiana. Ed insieme una conferma del ruolo strategico di FedeBio, che già collabora con le restanti insegne.

Un portale web per la tracciabilità di filiera

"È il differenziale di prezzo tra biologico e convenzionale - conferma Paolo Carnemolla, presidente di FederBio - ad attrarre la criminalità, perché di questo si tratta quando le frodi sono seriali e le quantità così elevate. La risposta di FederBio è la banca dati delle transazioni Federbio Integrity Platform (FIP). Si tratta di una piattaforma informatica che rende tracciabile e trasparente il percorso di ogni partita di prodotto biologico lungo la filiera, verificando la coerenza tra quello che un operatore produce o compra e quello che vende”.
Un progetto avviato a fine 2013 da FederBio e Accredia, finanziato da Accredia e dagli organismi di certificazione associati a FederBio, che sarà gestito da una rete d’impresa costituita dai sette organismi di certificazione soci di FederBio, mentre i costi di gestione saranno a carico delle aziende.
La piattaforma è già operativa su cereali e granaglie e dal 2017 lo sarà anche per l’olio d’oliva. Oltre 100 gli operatori che hanno aderito fino ad oggi con transazioni pari a 250mila tonnellate di cereali e granaglie, il 40% del raccolto 2016.
"Grazie all’accordo con FederDistribuzione  - prosegue Carnemolla - attiveremo un coordinamento operativo permanente per condividere informazioni e iniziative. Quindi prevenzione delle situazioni di rischio, miglioramento dei sistemi di gestione della conformità dei prodotti biologici, adozione di sistemi di tracciabilità di filiera e sistemi di qualifica dei fornitori sulla base di standard condivisi”.
In pratica, il sistema di controllo attuale riesce a scoprire le frodi, ma non ancora a prevenirle. Con questo sistema aggiuntivo di tracciabilità obbligatoria, si gioca d’anticipo e non più di rimessa. Un prova di maturità per tutti gli attori della filiera e per l’intero settore a garanzia dei consumatori.

Per saperne di più