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Coltivazione di fragole nella Fattoria Di Vaira, azienda agricola biodinamica che si estende per 600 ettari sulle colline di Petacciato, in Molise. (Foto: Bio Bank/Rosa Maria Bertino)

Mercato

Il futuro del biologico secondo gli Ambasciatori Bio Bank

Ruolo e sfide del biologico: dai valori originari e identitari al greenwashing, dal calo dei consumi alla strategia Farm to Fork

di Rosa Maria Bertino – 13 dicembre 2023

In occasione del nostro 30° abbiamo chiesto agli Ambasciatori Bio Bank come vedono la situazione attuale e le prospettive del biologico in un mondo che cambia così rapidamente. Molti hanno confermato l’allarme greenwashing, trasversale tra alimentazione e cosmesi. Altri hanno evidenziato il calo dei consumi e le potenzialità della strategia europea Farm to Fork. Altri ancora hanno sottolineato l’importanza di riaffermare i valori originari e identitari del bio per un futuro davvero sostenibile.

Abbiamo volutamente lasciato in chiusura i contributi di due realtà cardine: BioFach, la fiera leader mondiale del bio partita nel 1990, e Fibl, tra i principali istituti di ricerca in agricoltura biologica al mondo, che raccoglie e diffonde i dati del bio a livello planetario dal 2001, insieme a Ifoam. Realtà che hanno contribuito allo sviluppo del bio e che hanno alimentato e ispirato anche il nostro lavoro informativo, fin dal suo inizio nel 1993.

Ecco i preziosi contributi degli Ambasciatori Bio Bank, protagonisti del bio sullo scenario nazionale e internazionale, raggruppati per argomento.


Giovanni Battista Girolomoni
Presidente di Girolomoni Gino coop. agr. – Girolomoni – Isola del Piano (PU)

«Il bio, da utopia derisa dai più, è diventata realtà consolidata. Oggi il settore sta vivendo una crisi di mezza età, sta cercando con fatica di uscire dalla nicchia nei quali i big dell’industria alimentare vorrebbero confinarlo. Ha l’ambizione di diventare la normalità dei consumi delle persone. Ma i suoi principi, considerati fondamentali per rispondere alle tremende sfide che il nostro pianeta deve affrontare, rischiano di essere annacquati o scimmiottati da altri standard colorati di verde».


Rossella Bartolozzi
Consigliere di Probios srl sb – Probios – Calenzano (FI)

«La situazione attuale è sicuramente positiva, oggi il bio è ampiamente diffuso in quasi tutte le famiglie italiane. Di strada ne abbiamo fatta tanta. Ma sui consumi c’è ancora tanta strada da fare, perché c’è molta confusione tra prodotti biologici, naturali, senza pesticidi o di filiera, come se fossero la stessa cosa. Bisogno far capire il valore dei prodotti bio rispetto a quelli convenzionali e bisogna spiegare perché del bio ci si può, ci si deve fidare».


Patrizia Poggiali
Cofondatrice e direttrice ricerca e sviluppo di Gala srl sb – Gala – Forlì (FC)

«Anche nella cosmesi c’è grande attenzione al benessere personale e all’ambiente e gli acquisti sono sempre più responsabili ed ecologici. Questi nuovi comportamenti hanno spinto la quasi totalità dei canali distributivi a inserire linee complete di referenze naturali, biologiche o green, anche a prezzi molto competitivi e accessibili. Ma l’assenza di una legislazione specifica sulla cosmesi naturale e bio rende spesso sleale la competizione tra prodotti e imprese. La mancanza di un quadro normativo e la presenza di numerosi standard privati qualitativamente molto diversi, confonde il consumatore. Il rischio è che orienti le proprie scelte a favore di prodotti con messaggi più facili e immediati, come packaging riciclato o sostenibile o con ingredienti naturali, riconoscendoli comunque rispettosi per sé e per l’ambiente, senza cogliere la differenza e il valore dei cosmetici naturali e bio certificati».


Davide Pierleoni
Responsabile marketing e commerciale di Ccpb srl – Ccpb – Bologna (BO)

«Il mercato del bio sta attraversando un momento di stasi, tra crisi economica, pandemia e incertezze legate alla guerra che hanno indebolito il potere di acquisto delle famiglie. Tuttavia, il consumatore non è stanco del bio perché rappresenta ancora quell’idea di sostenibilità fatta di attenzione all’ambiente,  alla salute delle persone, ai bisogni delle collettività. Non vedo un rischio di saturazione del prodotto bio sugli scaffali. Ora più che mai occorre invece rilanciare la comunicazione, per allargare la platea dei consumatori: chi non crede ancora nel bio, chi li considera prodotti per ricchi e chi si accontenta di prodotti alimentari che ammiccano al bio senza esserlo. Prodotti non certificati oppure certificati secondo schemi frutto di greenwashing, ma che sotto il vestito non hanno niente».


Nicoletta Maffini
Presidente di AssoBio, Direttrice di Conapi sca – Mielizia – Monterenzio (BO)

«Il momento storico particolarmente complesso a seguito del Covid prima e del conflitto russo-ucraino poi, ha rafforzato la crisi economica e la conseguente inflazione, mettendo a dura prova moltissime famiglie costrette a ridurre gli acquisti di generi alimentari, anche di prima necessità. In questo contesto il biologico soffre e le vendite sono calate in maniera significativa a volume, mentre la produzione agricola nazionale cresce, grazie anche ad alcuni incentivi. L’Italia è leader nell’esportazione, ma ci auguriamo che, grazie al contributo di politiche attente verso il settore, anche i consumi interni possano recuperare vivacità».


Enrica Picucci Rolando
Fondatrice di Le Erbe di Janas srl – Le Erbe di Janas – Oristano (OR)

«Da un lato l’attuale situazione del bio ci fa ben sperare: crescono i consumi, gli ettari coltivati e l’export del made in Italy. E cresce la consapevolezza sulla sostenibilità ambientale. Anche i governi delle grandi potenze economiche iniziano a muoversi, spinti da una situazione critica e senza precedenti sul piano ambientale. Ma, con il recente e ulteriore aumento dei prezzi, è facile prevedere un decremento dei consumi. Sogno un biologico alla portata di tutti. Per raggiungere questo obiettivo la strada è ancora lunga e c’è tantissimo da lavorare a livello globale».


Massimo Lorenzoni
Amministratore delegato di BiotoBio srl – Baule Volante, Fior di Loto, La Finestra sul Cielo e Vivibio – Bentivoglio (BO)

«Il 2023 ha visto una ripresa dei consumi bio anche grazie alla riduzione del divario di prezzo con i prodotti convenzionali. Oggi si sente parlare tanto di sostenibilità, ma il biologico la interpreta pienamente fin dalle origini. C’è bisogno di riaffermare i principi fondanti del movimento bio, quelli a cui tutti noi ci siamo ispirati, sviluppando nel tempo idee, innovazione e prodotti. Per il futuro credo che il piano decennale Farm to Fork, messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, spingerà tutto il settore del biologico. La comunicazione aiuterà la consapevolezza dei consumatori, ma occorre puntare su messaggi essenziali, positivi, perché dopo anni difficili c’è bisogno di ritrovare leggerezza e serenità».


Fabio Bianciardi
Responsabile marketing e commerciale di QCertificazioni srl – QCertificazioni – Siena (SI)

«Credo che il biologico avrà una nuova espansione traendo vantaggio dalla strategia Farm to Fork, parte integrante del Green Deal europeo, che prevede il raggiungimento del 25% di superfici agricole biologiche entro il 2030. Considerata la ripartizione delle superfici in Italia, riteniamo che in alcune regioni ci siano ancora buoni margini di sviluppo».


Massimiliano Solano
Cofondatore e presidente di Valdibella coop. agr. – Valdibella – Camporeale (PA)

«Mentre alle origini il biologico racchiudeva in sé il senso più profondo di un’agricoltura contadina, rispettosa dei valori umani e ambientali, oggi, con l’avvento della grande industria e della grande distribuzione, è molto cambiato e la questione si è sbilanciata sul profitto. La vera agricoltura biologica deve avere fiducia in sé stessa e dialogare con la società civile. Deve creare filiere autentiche, in cui tutte le risorse umane e naturali possano trovare la propria realizzazione. Il valore del bio non sta unicamente nel metodo di coltivazione, ma nel farsi strumento per la creazione di una società più giusta».


Stefano Riva
Direttore sviluppo strategico di Cemon srl – Inlight – Grumo Nevano (NA)

«Per il futuro sono ottimista, perché sempre più persone ragionano con la propria testa e il biologico assumerà quindi sempre più importanza. Da parte nostra dobbiamo offrire non solo un ottimo cosmetico bio, ma spiegare ai consumatori quello che c’è dietro: il rispetto della terra, delle acque, dell’ambiente. Dobbiamo far capire che la salute si gioca non solo sul piano individuale, ma anche su quello collettivo. E che in fondo acquistare un cosmetico è come andare a votare: scelgo questo prodotto ed esprimo il mio voto sul futuro che vorrei».


Sophia Somaschi
Amministratrice di V Label Italia srl – V-Label – Novate Milanese (MI)

«Il mondo del biologico è in continua evoluzione e se agli esordi era un mercato di nicchia, oggi è una realtà consolidata, apprezzata e ricercata da un numero crescente di consumatori. Per questo motivo è importante che gli operatori del settore applichino il necessario rigore per garantire un prodotto bio realmente in linea con le aspettative di chi lo cerca e lo acquista».

Barbara Böck
Direttrice marketing di BioFach e Vivaness  – NürnbergMesse gmbh – Norimberga – Germania

«Credo che il biologico apra la strada a un futuro a misura dei nostri nipoti, perché offre soluzioni reali per una maggiore biodiversità, per la protezione dell'ambiente e del clima e per un consumo e uno stile di vita che rispettino i confini del pianeta. Ci sono tuttavia grandi sfide: le condizioni del quadro giuridico, le normative sugli Ogm, i processi di trasformazione nei canali distributivi e la crisi alimentare globale, solo per citarne alcune. Queste sfide devono essere affrontate insieme. Dobbiamo continuare a mettere il biologico e la sostenibilità in cima all'agenda e dimostrare il potere di trasformazione di un'economia ecologica. Come fa il settore una volta all'anno a Norimberga, in occasione di BioFach e Vivaness e in tutto il mondo in occasione degli altri sette eventi BioFach».


Helga Willer
Responsabile delle statistiche sul bio in FiBL – Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica – Frick – Svizzera

«Per oltre due decenni, FiBL, insieme a Ifoam Organics International, ha raccolto e diffuso i dati del bio a livello globale attraverso l'annuario The World of Organic Agriculture seguendo la sua continua crescita. Una risorsa fondamentale per il settore, perché offre ogni anno una panoramica completa dell'agricoltura biologica in oltre 190 Paesi: dalle superfici bio agli operatori, dall’evoluzione del mercato al commercio estero, fino alle tendenze politiche a livello mondiale. Informazioni diffuse non solo con l’edizione cartacea e digitale dell’annuario, ma anche attraverso il sito organic-world.net, dove oltre a tutte le edizioni scaricabili, sono disponibili anche infografiche e presentazioni di diapositive sui dati dell'agricoltura biologica globale. L'istituto continua a sviluppare anche il database online e le infografiche interattive sul sito dedicato statitics.fibl.org, garantendo così mezzi accessibili e dinamici per esplorare i dati mondiali del bio. Strumenti informativi che sono diventati nel tempo punti di riferimento per gli operatori del settore, i consumatori, la stampa e i responsabili politici».