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Mercato
I molti primati del Belpaese nel panorama europeo del bio
L'Italia è in testa alla classifica dei 41 Paesi europei per export, numero di aziende di trasformazione e numero di produttori agricoli
di Rosa Maria Bertino – 21 gennaio 2025
La crescita del bio in Europa e nel mondo
Protagonista del mercato è sempre di più la Gdo. In Germania le catene di supermercati e discount collaborano da tempo con le associazioni storiche del settore come Demeter, Bioland e Naturland. In Tegut, che nel 2023 ha rilevato la catena specializzata Basic, entrano per la prima volta pionieri del bio come Sonnentor, Rapunzel e Zwergenwiese. In Francia la Gdo sta investendo e diversificando da anni nel bio con partecipazioni e acquisizioni. In Italia la fiera di riferimento delle private label, Marca, vede infittirsi anno dopo anno la partecipazione di aziende pioniere del bio e aziende specializzate del bio, interessate a collaborazioni e partnership con la grande distribuzione.
Guarda i grafici sul Rapporto Bio Bank 2024
Primati italiani tra export e made in Italy bio
I dati 2022 sono stati elaborati a partire dalle preziose statistiche Fibl-Ifoam, pubblicate su The World of Organic Agriculture 2024, che fotografa l’evoluzione del bio su scala planetaria, ogni anno dal 1999. In evidenza sia la posizione dell’Italia, sia quella di altri Paesi significativi a livello europeo (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) e mondiale (Australia, Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti). Il mercato globale dell’agroalimentare biologico ha raggiunto i 135 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’8,2% rispetto al 2021 e del 146% negli ultimi 10 anni. Nei 41 Paesi europei rilevati le vendite hanno toccato invece i 53 miliardi di euro (-2% sul 2021, +121% sul 2013).
Primati italiani tra export e made in Italy bio
In ambito europeo l’Italia è al primo posto per l’export, con un giro d’affari di 3,4 miliardi di euro. Seguono, a distanza, Spagna e Francia con 1,7 e 0,9 miliardi di euro. Altro primato italiano è il numero di aziende di trasformazione, ben 23.600 sul totale europeo di circa 92mila, una su quattro. La Germania ne conta 22mila, la Francia oltre 19mila. L’Italia è poi in terza posizione per le vendite al dettaglio sul mercato domestico, pari a 3,9 miliardi di euro. In testa la Germania con ben 15 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 12. L’Italia scende invece in decima posizione per la quota bio sul totale delle vendite, pari al 3,6%. In testa Danimarca e Austria con il 12%, mentre Francia e Germania sono entrambe al 6%. Il consumo pro capite nazionale annuo è a quota 62 euro (13° posto), seguono Spagna e Regno Unito a 55 e 51 euro. In testa invece la Svizzera con 437 euro, mentre Germania e Francia sono rispettivamente a 181 e 176 euro.
Primati italiani tra produttori e superfici bio
Guardando infine ai dati strutturali l’Italia resta al primo posto nella classifica europea per numero di produttori agricoli bio, ben 82.600, e al terzo per le superfici, con 2,4 milioni di ettari dedicati al biologico. Al 19% la quota bio sulla Sau totale, che vede l'Italia in quinta posizione, mentre Germania e Spagna sono entrambe all’11% e la Francia al 10%.
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Il bio italiano tra retail, ristorazione ed export
Il biologico resiste oltre ogni crisi. Il valore complessivo del mercato bio italiano ha raggiunto infatti 9,1 miliardi di euro nel 2023 (+8,7% sul 2022, +135% sul 2014), un dato significativo in anni complicati. Diversificati gli andamenti fra retail, ristorazione ed export e, all’interno del retail, fra i vari canali: supermercati (ovvero tutta la Gdo), negozi bio e altri canali. La tabella nella pagina a fianco indica i valori del 2023 e mostra gli incrementi rispetto all’anno precedente (2022), al periodo pre-Covid (2019) e a dieci anni prima (2014), elaborati da Bio Bank su dati Nomisma per Osservatorio Sana.
Le vendite nel canale retail sono salite a 4,2 miliardi di euro nel 2023 contro i 3,9 del 2022 (+6,7%). Appena un punto in più dell’inflazione media, scesa al 5,7%, in un contesto dove le vendite di beni alimentari crescono a valore (+2,2%) e calano a volume (-3,5%). Negli ultimi cinque anni le vendite bio al dettaglio sono cresciute del 17%, negli ultimi dieci sono praticamente raddoppiate (+96%). Ma mentre nella grande distribuzione hanno raggiunto i 2,4 miliardi di euro nel 2023 (+7,9% sul 2022), con un trend di crescita continua dal 2007, nei negozi specializzati le vendite sono salite a 957 milioni di euro (+4,5%), tornando però sotto il livello del 2012, con un trend altalenante.
In dieci anni la quota dei supermercati sulle vendite bio è cresciuta quasi della metà (dal 40 al 58%), mentre quella dei negozi bio si è ridotta di oltre un terzo (dal 36 al 23%), come evidenzia il Focus Bio Bank Supermercati & Specializzati 2024.
Prosegue invece a due cifre la crescita dei consumi fuori casa, arrivati a 1,3 miliardi di euro: +18% sul 2022, +303% sul 2014. Anche se il numero di ristoranti bio è in calo da sei anni consecutivi, cresce l’utilizzo di prodotti bio nei pubblici esercizi, come rivela un’indagine Ismea, realizzata nel 2022 in collaborazione con Fipe e AssoBio. La metà dei bar e due terzi dei ristoranti acquistano prodotti bio per qualificare l’offerta e proporre alternative salutiste intercettando nuove esigenze.
Cresce anche l’export, che raggiunge 3,6 miliardi di euro: +8% sul 2022 (ma l’anno precedente l’incremento era stato del 16%), +156% sul 2014, confermando al 6% la quota del bio sul totale dell’export agroalimentare..
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Primati italiani tra produttori e superfici bio
Guardando infine ai dati strutturali l’Italia resta al primo posto nella classifica europea per numero di produttori agricoli bio, ben 82.600, e al terzo per le superfici, con 2,4 milioni di ettari dedicati al biologico. Al 19% la quota bio sulla Sau totale, che vede l'Italia in quinta posizione, mentre Germania e Spagna sono entrambe all’11% e la Francia al 10%.
- Produttori agricoli - Europa 2022
- Superfici - Europa 2022
- Superfici - Mondo 2022
- Quota bio su Sau totale - Europa 2022
- Quota bio su Sau totale - Mondo 2022
Primati italiani nel biodinamico
L’Italia è leader anche nell’agricoltura biodinamica: è infatti il primo paese esportatore al mondo di prodotti biodinamici certificati Demeter e il terzo produttore in Europa, dopo Germania e Francia. Oggi, che gran parte delle aziende convenzionali ha diversificato nel bio, numerose aziende bio sono passate al biodinamico per un ulteriore salto di qualità, aggiungendo alla certificazione biologica quella biodinamica. Il metodo biodinamico fu elaborato da Rudolf Steiner in Germania, nel 1924. Tre anni dopo, nel 1927, nacque Demeter, marchio internazionale di garanzia dei prodotti biodinamici. Demeter Italia è stata fondata nel 1997 e aderisce a Demeter International.
Gli standard Demeter sono più restrittivi della normativa europea sul biologico. La certificazione Demeter, rilasciata nel nostro Paese da Demeter Italia, è molto richiesta sui mercati internazionali, dove i prodotti biodinamici rappresentano la punta di diamante del biologico. Secondo l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, che ne promuove la diffusione tra gli agricoltori e la conoscenza tra commercianti e consumatori, in Italia sono 4.800 le aziende che praticano l'agricoltura biodinamica. Ma nel 2023 solo 643 di queste, pari al 13%, hanno ottenuto la prestigiosa certificazione Demeter, con una crescita significativa del 78% rispetto alle 361 del 2014.
Nello stesso arco di tempo, secondo i dati di Demeter International, le aziende certificate Demeter nel mondo sono passate da 4.920 a 7.186 (+46%) e le superfici da 156mila a 261mila ettari (+67%). Si tratta certamente di una nicchia, ma una nicchia destinata a crescere..
Gli standard Demeter sono più restrittivi della normativa europea sul biologico. La certificazione Demeter, rilasciata nel nostro Paese da Demeter Italia, è molto richiesta sui mercati internazionali, dove i prodotti biodinamici rappresentano la punta di diamante del biologico. Secondo l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, che ne promuove la diffusione tra gli agricoltori e la conoscenza tra commercianti e consumatori, in Italia sono 4.800 le aziende che praticano l'agricoltura biodinamica. Ma nel 2023 solo 643 di queste, pari al 13%, hanno ottenuto la prestigiosa certificazione Demeter, con una crescita significativa del 78% rispetto alle 361 del 2014.
Nello stesso arco di tempo, secondo i dati di Demeter International, le aziende certificate Demeter nel mondo sono passate da 4.920 a 7.186 (+46%) e le superfici da 156mila a 261mila ettari (+67%). Si tratta certamente di una nicchia, ma una nicchia destinata a crescere..
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Il bio italiano tra retail, ristorazione ed export
Il biologico resiste oltre ogni crisi. Il valore complessivo del mercato bio italiano ha raggiunto infatti 9,1 miliardi di euro nel 2023 (+8,7% sul 2022, +135% sul 2014), un dato significativo in anni complicati. Diversificati gli andamenti fra retail, ristorazione ed export e, all’interno del retail, fra i vari canali: supermercati (ovvero tutta la Gdo), negozi bio e altri canali. La tabella nella pagina a fianco indica i valori del 2023 e mostra gli incrementi rispetto all’anno precedente (2022), al periodo pre-Covid (2019) e a dieci anni prima (2014), elaborati da Bio Bank su dati Nomisma per Osservatorio Sana.Le vendite nel canale retail sono salite a 4,2 miliardi di euro nel 2023 contro i 3,9 del 2022 (+6,7%). Appena un punto in più dell’inflazione media, scesa al 5,7%, in un contesto dove le vendite di beni alimentari crescono a valore (+2,2%) e calano a volume (-3,5%). Negli ultimi cinque anni le vendite bio al dettaglio sono cresciute del 17%, negli ultimi dieci sono praticamente raddoppiate (+96%). Ma mentre nella grande distribuzione hanno raggiunto i 2,4 miliardi di euro nel 2023 (+7,9% sul 2022), con un trend di crescita continua dal 2007, nei negozi specializzati le vendite sono salite a 957 milioni di euro (+4,5%), tornando però sotto il livello del 2012, con un trend altalenante.
In dieci anni la quota dei supermercati sulle vendite bio è cresciuta quasi della metà (dal 40 al 58%), mentre quella dei negozi bio si è ridotta di oltre un terzo (dal 36 al 23%), come evidenzia il Focus Bio Bank Supermercati & Specializzati 2024.
Prosegue invece a due cifre la crescita dei consumi fuori casa, arrivati a 1,3 miliardi di euro: +18% sul 2022, +303% sul 2014. Anche se il numero di ristoranti bio è in calo da sei anni consecutivi, cresce l’utilizzo di prodotti bio nei pubblici esercizi, come rivela un’indagine Ismea, realizzata nel 2022 in collaborazione con Fipe e AssoBio. La metà dei bar e due terzi dei ristoranti acquistano prodotti bio per qualificare l’offerta e proporre alternative salutiste intercettando nuove esigenze.
Cresce anche l’export, che raggiunge 3,6 miliardi di euro: +8% sul 2022 (ma l’anno precedente l’incremento era stato del 16%), +156% sul 2014, confermando al 6% la quota del bio sul totale dell’export agroalimentare..