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Gianfranco Travaglini, giornalista, fondatore e direttore di Cucina Naturale, al Sana di Bologna nel settembre 2013. (Foto: Bio Bank/Rosa Maria Bertino) 

Vivere eco

Piccole zappe, piccoli stivali, piccoli cestini

Ricordiamo Gianfranco Travaglini con il suo articolo scritto per Tutto Bio 2012

Gianfranco Travaglini – Tutto Bio 2012 – 24 marzo 2021

È sempre troppo presto per salutare chi se ne va. Ancora di più quando è una persona "vera” come Gianfranco Travaglini, che ci ha lasciato oggi a 77 anni. L’abbiamo conosciuto trent’anni fa, leggendo il periodico di cui è stato fondatore e direttore per molti anni: allora si chiamava Buono, oggi Cucina Naturale. Poi le nostre strade si sono incrociate molte volte, perché andavamo dalla stessa parte, quella dell’informazione di servizio al biologico. Ci piace ricordarlo così, come in questa foto scattata nel 2013 al Sana di Bologna. Sempre il sorriso, il piacere di incontrarci, di ascoltarci e scambiare qualcosa di più di un saluto cordiale. E ci piace rileggere l’articolo che ha scritto per Tutto Bio 2012 sulla Fattoria Scuola La Buona Terra.
Grazie Franco per averci insegnato la sobrietà, la coerenza e qualcosa di profondo e leggero insieme che non riusciamo ad esprimere con le parole
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Rosa Maria Bertino

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Alla Fattoria Scuola La Buona Terra mentre Alice Mengucci, una delle operatrici, mi accompagna in una visita guidata, vedo piccole zappe per lavorare l’orto, piccoli stivali per andare nelle stalle, piccoli cestini per fare il formaggio e piccoli formaggi che gli ultimi ospiti non sono riusciti a consumare. Tanto basta a ricavare l’impressione che poi si rafforzerà nel corso della visita: qui gli ospiti, per lo più bambini delle scuole primarie, vengono a capire e imparare innanzi tutto attraverso l’esperienza diretta del fare, ma anche dell’ascoltare e dell’osservare.

Capire e imparare cosa? "La Buona Terra” è un’azienda agricola di Passignano (PG), sulle colline che si affacciano sul Lago Trasimeno, che produce alimenti vegetali e animali, quindi, racconta Alice, " i bambini che vengono qui partecipano alla produzione di questi cibi, per sé quando è possibile, o per altri bambini che verranno dopo. In questo modo si rendono conto di cosa c’è dietro quello che ogni giorno mangiano a casa”.

La varietà di animali presenti è abbastanza straordinaria anche per un’azienda a conduzione biologica: galline, conigli, capre, pecore, mucche, maiali, cavalli. L’accudimento di questi animali è una delle attività che più appassiona e coinvolge i bambini. Per il contatto diretto con altri esseri viventi comunicativi, certo, ma anche perché con gli animali domestici è forse più facile scoprire il nesso fra quel che si fa e quel che si ottiene. I bambini danno da mangiare alle galline e il giorno stesso raccolgono le uova che poi usano per fare una frittata o un dolce. Portano al pascolo le capre, poi le mungono e usano il latte per fare il formaggio. Invece, i vegetali dell’orto che coltivano saranno mangiati dai bambini che verranno dopo di loro.

Naturalmente i lavori cui i bambini partecipano, assistiti dalle loro insegnanti e dagli operatori della Buona Terra, cambiano a seconda delle stagioni. Il modulo che secondo Alice consente l’esperienza più completa è quello di 5 giorni (da lunedì a venerdì). In cinque giorni, infatti, anche gruppi di 20-30 bambini riescono a partecipare, a rotazione e con un impegno di diverse ore, a tutte le attività, quindi a farsi un’idea dell’insieme. Così tornano a casa avendo acquisito qualcosa di prezioso.