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Storie Bio Bank 2022 tra verdure fermentate e liquirizia

Sei protagonisti del bio si raccontano dalla Maremma alla Calabria, dalla Romagna alla Puglia

di Rosa Maria Bertino ed Emanuele Mingozzi – 13 settembre 2022

Come non restare affascinati da queste storie pubblicate sulla quarta edizione di Vetrina Bio Bank 2022?
Aprono interi mondi, tra pionieri partiti dal nulla ma con la forza di una visione, passaggi di testimone tra prima e seconda generazione, amore per la propria terra e salvaguardia della biodiversità, start up ad alto tasso di innovazione e filiere aziendali, di prodotto, etiche o solidali. Ecco come si raccontano Caroline, Annarita, Flavio, Maria Luisa, Shanti e Luigi, protagonisti dell’Italia del biologico in un viaggio che va dalla Toscana alla Calabria, dall’Emilia alla Puglia, dalla Romagna alle Marche.

Caroline Egger raccoglie il testimone del padre Karl, pioniere del bio e fondatore de La Selva nel 1980. Lui arrivato da Monaco in Maremma per coltivare il sogno del buon cibo in una terra fertile, lei che si forma a Monaco nella sede commerciale, ma non vede l’ora di tornare in Maremma, cuore produttivo delle conserve bio ispirate alla tradizione toscana.
Annarita Massarotto, con il fratello Marco, guida invece Nature Med, fondata in Calabria dal padre Antonio, che ha convertito il declino della coltura della liquirizia in formidabile rinascita. Tra innovazione tecnologica e sviluppo commerciale la Liquirizia di Calabria Dop e bio viaggia ora per le strade del mondo.
Flavio Sacco ha trasformato la passione per la fermentazione degli alimenti in start up innovativa, fondata con due soci nel Bolognese, per produrre verdure fermentate che alimentano il microbiota, vitale per il sistema immunitario.
Maria Luisa Terrenzio, della cooperativa Prima Bio, fondata dal padre in Puglia, sviluppa la filiera chiusa aziendale delle conserve bio con la filiera etica No Cap contro il caporalato e apre all’innovazione con le prime produzioni in pieno campo senza nichel.
Passaggio di testimone e una bella sfida anche quella di Shanti Bösh, che compie trent’anni come Remedia, fondata nel 1992 dai genitori Lucilla e Hubert nell’Appennino tosco-romagnolo per coltivare e trasformare piante officinali in rimedi e cosmetici bio.
Per Luigi Panaroni, fondatore de La Saponaria con Lucia a Pesaro, progetto di vita e di lavoro, l’idea originaria è ancora la stella guida: formulare e produrre cosmetici artigianali, biologici, etici.


Pionieri delle conserve bio da Monaco alla Maremma
Caroline Egger – Responsabile marketing de La Selva soc. bioagricola arl – Albinia (GR)

La rinascita della Liquirizia di Calabria Dop e bio
Annarita Massarotto – Responsabile commerciale di Nature Med srl – Cosenza (CS)

Le verdure bio fermentate che alimentano il microbiota
Flavio Sacco – Cofondatore di Life – Laboratorio Italiano Fermentati srl – Pieve di Cento (BO)

La filiera etica e bio pugliese delle conserve No Cap
Maria Luisa Terrenzio – Responsabile marketing di Prima Bio scrl – Rignano Garganico (FG)

Trent’anni di cosmesi bio in armonia con le natura
Shanti Bösh – Responsabile marketing di Remedia soc. agr. – Sarsina (FC)

Artigianale, etica, bio: ecco la cosmesi made in Pesaro
Luigi Panaroni – Cofondatore de La Saponaria srl – Pesaro (PS)



Vetrina Bio Bank 2022

20 trend +132 prodotti bio. Dagli alimenti alla cosmesi.
A cura di Rosa Maria Bertino, Achille Mingozzi, Emanuele Mingozzi

Dove si trova

Tre le edizioni: due digitali in italiano e in inglese su Issuu, una cartacea inviata a 2.500 attività bio in Italia. Contenuti fruibili anche sul portale biobank.it. Tutto accessibile e liberamente consultabile, in sintonia con l’editoria di servizio che caratterizza Bio Bank dal suo esordio nel 1993.