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La pizza alla zucca delle sei pizzerie bio Berberè, di cui due nel bolognese. (Foto: Berberè)

Ristorazione

Emilia-Romagna sempre più bio: ecco i dati

Tutti i primati bio della regione secondo i dati del Rapporto Bio Bank 2017

di Rosa Maria Bertino – Agricoltura – settembre-ottobre 2017

L’Italia è sempre più bio. Ormai il 14% del terreno coltivato è biologico. Un’incidenza elevata e in continua crescita.
Secondo i dati 2016 diffusi dal Sinab le superfici bio hanno superato 1.790mila ettari, con un incremento del 20% rispetto al 2015. Analoga la crescita per gli operatori biologici che sono più di 72mila (+20,3%). 
Chi ci avrebbe creduto nel 1990 quando gli ettari bio erano appena 13mila e le imprese solo 1.500?
Oggi sono tutti pazzi per il cibo biologico. Prima erano pazzi quelli che credevano nell’agricoltura biologica, promuovendola e praticandola in un contesto ostile. Per questa giravolta di 180 gradi, per questo cambio di atteggiamento e di prospettiva c’è voluto un quarto di secolo.

Emilia-Romagna sempre più bio

Anche l’Emilia-Romagna è sempre più bio: 5mila le imprese (+20,9% rispetto al 2015), oltre 117mila gli ettari (+23,6%), con un'incidenza del bio pari all'11,3% della Sau (Superficie Agricola Utilizzata).
Una crescita confermata anche nel Rapporto Bio Bank 2017, che da undici anni fotografa lo sviluppo del settore, dove l’Emilia-Romagna emerge con ruolo di protagonista.
Per la prima volta èstata elaborata la classifica #50CittàBioBank con le prime cinquanta per numero di attivitàbio. Naturalmente considerando le 11 tipologie prese in esame ogni anno nel Rapporto: otto per gli alimenti (aziende con vendita diretta, mercatini, gruppi d’acquisto, negozi, e-commerce alimenti, agriturismi, ristoranti & Co, mense scolastiche) e tre per la cosmesi & Co (aziende, profumerie & Co, e-commerce).
Tra le regioni quella con piùcittàin classifica èproprio l’Emilia-Romagna, che ne conta ben 12: Bologna al quarto posto, poi in ordine Forlì, Cesena, Reggio Emilia, Ravenna, Parma, Ferrara, Faenza, Rimini, Modena, Imola, fino a San Lazzaro di Savena.

I primati bio dell'Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna sale inoltre sul podio delle tre regioni leader per numero assoluto di attività bio. Al primo la Lombardia con 1.356 attività, al secondo l’Emilia-Romagna con 1.273, terza la Toscana con 1.107.
L’Emilia Romagna è prima anche per numero assoluto di aziende con vendita diretta con 399 sul totale nazionale di 2.879, il 13,9%. Ed è prima per numero di e-commerce di alimenti bio con 41 sul totale di 326, quindi uno su 8 ha sede in questa regione.
Ma soprattutto è l’unica che guadagna il primo posto con i ristoranti sia nella classifica per numero assoluto (113 locali sul totale nazionale di 516) sia in quella per densità di ristoranti (25,4 per milione di abitanti, il triplo della media nazionale). Una coincidenza senza repliche nelle restanti dieci tipologie di attività monitorate.
Proprio queste due tipologie di attività guidano il trend del numero di attività 2012-2106 per l’agroalimentare con tassi di crescita a due cifre: +71,4% per i ristoranti, +68% per gli e-commerce. Quindi l’Emilia-Romagna è prima in ciò che è più trainante per il settore.
Un’ulteriore conferma - se ce ne fosse ancora bisogno - del meritato titolo di Food Valley per questa regione. Non a caso Fico - Fabbrica Italiana Contadina, il parco italiano del cibo, ha scelto come città Bologna e promette molta attenzione proprio all’agricoltura biologica e biodinamica e alle eccellenze gastronomiche in versione organic.