Blog

Raccolta delle olive nere a Jaén, nella comunità autonoma dell'Andalusia. (Foto: Bio Eco Actual/Maxriesgo)

Mercato

Crescita continua per il mercato del bio in Spagna

La Spagna è il principale produttore bio dell'Unione Europea con un mercato intorno ai 3,4 miliardi di euro nel 2019

di Ariadna Coma* – 17 maggio 2021

La Spagna è il terzo paese al mondo per superfici bio e il primo dell'Unione europea con 2,35 milioni di ettari nel 2019. Seguono la Francia (2,24 milioni di ettari) e l'Italia (1,99 milioni di ettari). La produzione agricola biologica interessa il 10,2% della superficie agricola utile (in Italia l'incidenza è del 15,8%). Dati che confermano il trend osservato negli ultimi anni: il mercato del biologico in Spagna continua a crescere.

Lo evidenziano anche le statistiche riferite al 2019 del Ministero dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione spagnolo. Il settore conta oltre 47mila operatori, in crescita in tutte le categorie: produttori agricoli (+5,9% rispetto al 2018), imprese di trasformazione (+13%) e commercianti (+24,8%), tra i quali guadagnano importanza i dettaglianti (+37%).
 Per quanto riguarda l’orientamento produttivo, in ordine di importanza troviamo cereali, olivo, frutta in guscio, vite, leguminose, ortaggi e agrumi. La Catalogna, con una quota del 22%, è al primo posto nella classifica delle comunità con la più alta percentuale di superficie destinata alla produzione biologica, al secondo l’Andalusia con il 21%, al terzo la Navarra con il 19%. Seguono Castiglia-La Mancia, Comunità Valenciana, Estremadura e la Regione di Murcia.

Il mercato interno ha raggiunto i 2,4 miliardi di euro nel 2019 (in Italia 4,2 miliardi di euro, vedi il Rapporto Bio Bank 2020), con una crescita dell'8,4% rispetto all'anno precedente e un’incidenza del 2,2% sul totale dei consumi alimentari nazionali (in Italia è il 3,6%). Le vendite di alimenti biologici ai consumatori spagnoli passano per il 48% dalla grande distribuzione, per il 36% dal commercio specializzato e per il 16% dai canali restanti. Commercio specializzato che conta su 4mila punti vendita tra negozi di alimenti bio, erboristerie e negozi di alimenti dietetici. 
Le esportazioni hanno toccato quota 995 milioni di euro (quelle italiane sono pari a 2,4 miliardi di euro), con un aumento del 5,1% rispetto all'anno precedente. Il totale del mercato spagnolo ha sfiorato quindi i 3,4 miliardi di euro (quello italiano è a 6,7 miliardi di euro).

Anche il Rapporto annuale sulla produzione biologica in Spagna 2021, realizzato dall’associazione professionale Ecovalia con dati riferiti al 2019, ha confermato questo trend, evidenziando che la Spagna è il settimo paese al mondo per incremento delle superfici biologiche e il decimo per valore totale delle vendite. Secondo il Rapporto, il 53% di tutta la superficie biologica spagnola è costituita da prati e pascoli.

Si tratta di una crescita in linea con quanto avviene nel settore a livello internazionale. L'ultimo annuario statistico The World of Organic Agriculture 2021 pubblicato da Fibl e Ifoam conferma che le produzioni bio coprono 72,3 milioni di ettari nel 2019 a livello globale, mentre il mercato del biologico è cresciuto fino a raggiungere un giro d’affari di 106 miliardi di euro.

Sempre più riconosciuta l’Eurofoglia


La crisi causata dal Covid-19 e l’emergenze climatica hanno modificato la percezione del cibo. Molti consumatori riconoscono il cibo come un grande attore della salute personale. Per questo guardano sempre di più alla qualità degli alimenti e alla loro composizione e vedono nei prodotti biologici un'opzione più salutare.

Ne è prova il fatto che a fine 2020 ben il 45% degli spagnoli ha riconosciuto l’Eurofoglia, il marchio europeo del bio, come principale certificazione alimentare dei prodotti biologici. Secondo l'ultimo Eurobarometro della Commissione europea (novembre 2020), quella bio è la certificazione ufficiale più riconosciuta dai cittadini europei, superando per la prima volta certificazioni come le denominazioni d'origine (Dop). È questo l’esito del sondaggio che ha coinvolto 27.000 cittadini europei tra agosto e settembre 2020.

Dove stiamo andando?


Proprio la Commissione europea intende raggiungere il 25% di terreni agricoli biologici in Europa entro il 2030, introducendo misure per stimolare la domanda di prodotti biologici e la consapevolezza sociale. Per raggiungere questi obiettivi sono state messe in atto diverse strategie. Come il progetto From Farm to Fork, un'opportunità per trasformare l'agricoltura europea mettendo al centro il biologico. Si tratta tuttavia di un obiettivo ambizioso. Gli ultimi dati dell'Unione europea mostrano che la superficie biologica ha raggiunto i 14,6 milioni di ettari, con un’incidenza ancora all’8,1%. Inoltre, il 2021 doveva segnare l'inizio della riforma della Politica Agricola Comune (Pac), che avrebbe destinato il 40% del bilancio a fini climatici e ambientali. Ma i nuovi regolamenti sono ancora in fase di negoziazione, quindi difficilmente saranno implementati nell’Unione europea fino al 2023.

Nuove tendenze distributive: l’e-commerce


Quello del bio in Europa resta comunque un settore non omogeneo, che presenta situazioni diversificate in ogni paese. Mentre Francia e Germania hanno una rete strutturata e organizzata di punti vendita specializzati, questo canale è più frammentato nell'Europa meridionale. In Spagna, ad esempio, l'atomizzazione dei punti vendita bio è molto alta, l'assortimento medio più limitato, la dipendenza dal distributore molto forte.
Tutto questo spinge l'e-commerce, che propone un assortimento ampio e variegato e garantisce consegne in 24 ore. Lo confermano esperti del settore bio, come Denis López, che suggerisce la strutturazione, la concentrazione e la professionalizzazione del settore bio nazionale come elementi chiave per mantenere quote di mercato fortemente minacciate dall’alimentazione convenzionale.

Un nuovo impulso dal mercato all'ingrosso


Proprio per rispondere alla crescente domanda di prodotti biologici in Catalogna sono state sviluppate diverse strategie e sono stati aperti nuovi orizzonti. A novembre 2020 ha aperto i battenti Biomarket, primo mercato all'ingrosso di alimenti biologici in Spagna. Annesso al noto Mercabarna, il centro agroalimentare di Barcellona, il nuovo mercato punta a dare maggiore visibilità al settore, concentrando l'offerta bio.
Con una superficie di 8.900 metri quadri, Biomarket è anche il primo mercato all’ingrosso di ortofrutta biologica in Europa. In particolare dispone di 21 posteggi di vendita: 16 gestiti da grossisti ortofrutticoli, due da cooperative agricole e tre da rivenditori multiprodotto. Inoltre un'area è dedicata ai piccoli agricoltori locali per la vendita diretta. Progettato come catalizzatore per l'agricoltura e il commercio locale, Mercabarna punta a movimentare oltre 23mila tonnellate di prodotti bio entro il primo anno di attività, pari al 20% del totale di frutta e verdura biologica attualmente venduta in Catalogna, per arrivare a 78mila tonnellate entro il 2031.

Asobio: punto d'incontro interprofessionale


E dato che il mercato biologico spagnolo continua la sua inarrestabile crescita, il settore ha iniziato a strutturarsi. In tale contesto è nata Asobio, associazione spagnola delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici, con l'obiettivo di rappresentare il settore e promuovere l’alimentazione bio nel mercato nazionale. A fondarla nove grandi imprese bio del Paese (Biocop, Obrador Sorribas-Biográ, EcoSalim, El Granero Integral, La Finestra sul Cielo, Natursoy, Santiveri, Triballat e Vegetalia) e altre entrate recentemente, unite per sostenere lo sviluppo professionale del settore e dare voce ai comuni interessi nel segno del bio.

* Ariadna Coma è giornalista di Bio Eco Actual, mensile spagnolo indipendente e gratuito sui consumi bio, con oltre 50.000 copie distribuite ogni mese, disponibile anche online.